mercoledì 4 giugno 2008

Speciale maturià/1: la tesina


Iniziamo da oggi uno speciale sugli esami di maturità, sperando di potervi dare qualche dritta utile ad affrontare questa fase importante della vita di uno studente. I commenti sono sempre liberi, anzi: se tra i visitatori c'è qualche insegnante che anche anonimamente vuole aggiungere qualcosa...


Pochi giorni all’inizio degli esami di maturità. L’ansia e la paura iniziano a farsi sentire e non basta pensare alle prossime vacanze per distogliere la mente da materie e voti. E se le domande della commissione sono sicuramente l’incognita più grande della prova orale, la ‘tesina’, cioè il percorso interdisciplinare che i ragazzi devono proporre come base di partenza dell'ultima prova, è certamente il terreno più favorevole al candidato. Per questo motivo è importante prepararla con attenzione, scegliendo un autore tra quelli che sono risultati più interessanti, collegando nel modo più lineare le materie e seguendo un filo rosso che consenta allo studente di portare aventi un discorso chiaro e ben strutturato. Si può iniziare l'esposizione sulle note di una canzone, oppure proiettando uno spezzone di film o ancora declamando una poesia. Ma come fare?

La tesina – Si tratta di un approfondimento che, partendo da un grande argomento contenuto nel programma dell'ultimo anno, coinvolge più materie, diventando una prova interdisciplinare o pluridisciplinare.

L'argomento – E’ lasciato alla scelta del candidato, che può scegliere anche la disciplina dalla quale iniziare la ricerca e il numero di materie da coinvolgere nei 'collegamenti': non è detto che debbano essere coinvolte tutte le materie dell’ultimo anno: è possibile anche sceglierne solo alcune.

Le materie – Come detto, non è obbligatorio che la tesina tratti TUTTE le materie, anzi spesso è meglio limitare la trattazione alle discipline strettamente legate all'argomento, piuttosto arrampicarsi sugli specchi per creare collegamenti improbabili.

Pluridisciplinarietà – Limitare la scelta delle materie, però, non deve precludere la pluridisciplinarietà dell’argomento trattato. Per esempio: scegliere 'La poesia di Giuseppe Ungaretti' come argomento della tesina non è corretto, perché limitativo; meglio proporre 'La guerra e i suoi testimoni', un tema, cioè, all'interno del quale rientrerà la trattazione della poesia di Ungaretti nella parte dedicata alla letteratura italiana.

Mappa concettuale – Può essere d’aiuto, oltre che molto utile, anche se non indispensabile, iniziare il progetto della tesina stendendo una mappa concettuale. Che sia una semplice "scaletta", oppure un organigramma di lavoro più complesso, la mappa del lavoro dovrebbe contenere una definizione sintetica dell'argomento di partenza, la successione delle discipline con una breve definizione del contenuto e gli eventuali rimandi da una materia all'altra.

Le ricerche – In genere il lavoro di ricerca va condotto prima sui manuali scolastici, per avere un quadro delle nozioni generali, poi su manuali, opere enciclopediche o comunque di carattere generale riguardanti l'argomento scelto e, infine, su libri, saggi e monografie specifiche.

Schedatura – Non deve mai mancare, in ogni lavoro, la scheda che riporti tutti i libri consultati, con l’indicazione di autore, titolo, anno, casa editrice: così sarà possibile inserire una bibliografia essenziale al termine della tesina.

La stesura - Sinteticità, chiarezza, ordine logico. Sono questi i criteri più importanti da rispettare quando si scrive la tesina. Il testo non è un saggio, né un libro, ma una sorta di relazione che testimonia i risultati del lavoro di approfondimento svolto. Ma è anche una utile traccia per l'obiettivo principale del lavoro: l'esposizione orale del contenuto della ricerca in sede di colloquio d’esame.

Le note – Inserire le note, a piè di pagina o alla fine del testo, non è indispensabili. E’ il caso evitarle se compromettono la fluidità della tesina, o peggio ancora vogliono essere un'imitazione dei lavori universitari.

La bibliografia – Si tratta di una parte essenziale della tesina: è dimostrazione della serietà del lavoro svolto, mostra che dietro c’è stato un reale approfondimento e una ricerca strutturata. Pochi criteri consentono di allestire una bibliografia in modo corretto: uniformità di redazione (cioè se scelgo di mettere il nome della casa editrice che ha stampato il libro, lo devo mettere per ogni libro citato, se scelgo di indicare la città in cui la casa editrice ha sede, devo rispettare questo criterio ogni volta); suddivisione in opere generali, opere monografiche sull’argomento, eventuali articoli di rivista ecc.

Supporti – Impegno, ma anche originalità nella realizzazione del lavoro possono essere testimoniate dall'utilizzo di supporti non cartacei, come CDrom, video, CD musicali. Se nella tesina citiamo un film, possiamo decidere di utilizzarlo come materiale anche durante il colloquio: quindi scegliere uno "spezzone" significativo, e mostrarlo con un videoregistratore alla commissione. Stessa cosa possiamo fare per un brano musicale legato all’argomento della nostra tesina. Quello che importa è che questi interventi multimediali siano veramente necessari al completamento dell’esposizione. Buon lavoro.

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