Oggi vi proponiamo una novità per il Vostro blog, cioè un'intervista fatta direttamente da Vialelido a persone o personaggi avolesi interessanti. Partiamo con Cristian Patanè.
Vialelido. Cosa racconti nel tuo nuovo corto?
Cristian. “Le notti bianche (o come quando il colore perse di ogni significato)” è un corto che racconta una storia oscillante tra il tragico e il comico che va a creare quella sorta di aria fiabesca tipica delle situazioni e delle ambientazioni del profondo sud. Una storia del tragicomico.
I protagonisti sono personaggi bizzarri, che si lasciano trasportare dagli eventi e dai sentimenti. Il nucleo centrale della storia si basa su una parabola emotiva fatta di illusione e disillusione.
L'isolatezza della vicenda amplifica maggiormente la solitudine dell'eroe, il protagonista. Tutto inizia e finisce lì, in quel piccolo angolo di mondo rupestre; il tutto è lì, in quella panchina e in quella valle desolata.
Gli unici contatti da lui instaurati sono con i palazzi, con le strade, con le case, con i momenti di poesia.
Il suo vivere distaccato dalla realtà, in un mondo etereo, termina quando, seduto su una panchina a leggere il giornale, gli appare una donna vestita di nero con una sciarpa lunga e slanciata dal tacco nero delle sue scarpe.
Diventa per lui l'essenza preziosa dei suoi sogni diurni, della sua illusione e disillusione. Per la prima volta il protagonista riesce a stringere un rapporto con un altro essere umano, e capisce di aver perso gran parte della sua esistenza fino ad allora, intuisce che fra la sua vita e la realtà esiste un abisso che deve essere riempito.
E alla fine tutto crolla, i sogni svaniscono.
Forse era arrivata l’ora di svegliarsi.
V. Quale messaggio vorresti che arrivasse al pubblico?
C. Non c’è nessun messaggio. E’ una storia, semplice, leggera, impregnata di realtà e sogno. E’ una storia emotiva che cerca di dare emozioni. Questo è il suo scopo. Spero che ci riuscirà.
V. Come giudichi questa esperienza dal punto di vista artistico?
C. Artistico? Bè, l’arte non può essere giudicata. L’arte sta lì, in quel suo mondo iperuranico. Noi possiamo solo prenderne un po’ in prestito per poi lasciarla di nuovo andare. Alla fine è lei che giudica noi.
V. E da quello personale? Senti di dovere ringraziare qualcuno?
C. L’esperienza personale è indescrivibile. Ho avuto la fortuna di avere mezzi di cinema e persone di cinema. Ho diretto una troupe di circa 30 persone che erano pronte ad ascoltare le mie esigenze e a soddisfarle in qualsiasi modo. Si delinea tutto il film assieme: dal macchinista, che monta i binari dei carrelli per farti avere la tua inquadratura; al costumista (Roberto Conforti e Moris Verdiani), che cura il minimo particolare per la contestualizzazione del personaggio; alla scenografa (Valentina Fragasso), che imbusta l’ambientazione calandoti nel mondo che tu immagini; al direttore della fotografia (il mitico Robin M. J. Brown) che ti “disegna” l’immagine con le sue luci. Poi dirigere degli attori, che sono tali solo ed esclusivamente in funzione dell’arte, è una sensazione incredibile. Non si parla di tecnica recitativa, ma di personaggi, di vite, di situazioni, di sensazioni. E’ così che si plasma l’attore. Ed io ho avuto la fortuna di dirigere persone quali Nicola Pistoia, Cristina Lippolis Rambaldi e Daniela Mozzato.
Bellissimo.
Mi sento di ringraziare la mia produzione, l’Azteca Produzioni Cinematografiche, e in particolar modo Alessandra Carlesi e Giuseppe Milazzo Andreani, le cooproduzioni (Sound Production di Giuseppe Mafrè e AMG Italia) e tutti quanti hanno lavorato, partecipato, creduto in questo lavoro.
Mi sarebbe piaciuto girare in Sicilia, spero che per il prossimo lavoro sarà possibile, basta solo crederci…
V. Senti di dover dire a qualcuno "grazie x NON avere creduto in me... Se ti ascoltavo adesso sarei al Parco Robinson"... Oggi x te è più facile o più difficile operare ad Avola?
C. Non prendetela in modo così negativo il caso “Parco Robinson”. E’ un posto di ritrovo dove ragazzi si incontrano per parlare, scherzare, socializzare quindi. Se ci sono alcuni che si fanno gli spinelli, non è colpa loro, ma nostra, perché non gli diamo niente di cui e per cui “parlare”.
Non accuso nessuno: tutti in qualche in modo mi hanno appoggiato, con i plausi e con le critiche. Grazie ad entrambe le cose sono cresciuto.
Oggi, si, è difficile operare ad Avola, per un semplice motivo economico. Alla produzione non conviene scendere giù da noi. Io voglio ritornare a girare ad Avola, a Siracusa, nella mia Sicilia. Per questo corto abbiamo ricostruito la mia terra in Basilicata, ma è diverso il Sole, il colore, il sapore, il profumo.
Sono già in preparazione per il mio primo medio, che sarà in funzione di un lungometraggio, e sto lottando per venirlo a girare da noi. Vorrei far vivere a tutti gli avolesi le emozioni che ho provato io a “fare cinema”. E poi, parliamoci chiaro, si innescherebbe, anche se solo per poco, una percorso di investimento economico sul territorio. Basta solo che qualcuno si faccia avanti. Purtroppo è un business.
V. Cosa pensi che manca nella nostra città x i giovani che vogliono provarci?
C. Non manca niente. Forse manca solo il coraggio di tentare e di investire. Io per questo corto sono sotto di un bel po’ di migliaia di euro perché sono voluto entrare in produzione. Però alla fine il lavoro è venuto bene e penso, anzi spero, che questi sacrifici ritorneranno, anche con gli interessi.
V. Cosa ti senti di dire a quelli che hanno un sogno e ancora non si sono "buttati" x provarci?
C. Non state troppo a pensarci. Bisogna buttarsi. Dopo il grande salto, avrete tutto il tempo per affinare. E’ un salto, si, verso l’ignoto, ma è un sogno, per lo meno per me, e l’ho inseguito, lo sto inseguendo. A volte cado, mi faccio male, ma mi rialzo e continuo. Un sogno deve essere inseguito.
V. E a quelli che ci hanno provato e sono tentati di mollare?
C. Se sapessero quanti fiaschi ho fatto io non mollerebbero. Si sbaglia, anche più volte, ma alla fine “se ce l’hai, ce l’hai!”.
V. Ultima domanda. Da 1 a 10 quanto ti abbiamo rotto con queste domande?
C. 10, perché era difficile rispondere.
Grazie ragazzi, a presto!
DOMANDA DI VIALELIDO A TUTTI VOI: che ne dite di questa novità? Vale la pena fare qualche altra intervista?
Cristian. “Le notti bianche (o come quando il colore perse di ogni significato)” è un corto che racconta una storia oscillante tra il tragico e il comico che va a creare quella sorta di aria fiabesca tipica delle situazioni e delle ambientazioni del profondo sud. Una storia del tragicomico.
I protagonisti sono personaggi bizzarri, che si lasciano trasportare dagli eventi e dai sentimenti. Il nucleo centrale della storia si basa su una parabola emotiva fatta di illusione e disillusione.
L'isolatezza della vicenda amplifica maggiormente la solitudine dell'eroe, il protagonista. Tutto inizia e finisce lì, in quel piccolo angolo di mondo rupestre; il tutto è lì, in quella panchina e in quella valle desolata.
Gli unici contatti da lui instaurati sono con i palazzi, con le strade, con le case, con i momenti di poesia.
Il suo vivere distaccato dalla realtà, in un mondo etereo, termina quando, seduto su una panchina a leggere il giornale, gli appare una donna vestita di nero con una sciarpa lunga e slanciata dal tacco nero delle sue scarpe.
Diventa per lui l'essenza preziosa dei suoi sogni diurni, della sua illusione e disillusione. Per la prima volta il protagonista riesce a stringere un rapporto con un altro essere umano, e capisce di aver perso gran parte della sua esistenza fino ad allora, intuisce che fra la sua vita e la realtà esiste un abisso che deve essere riempito.
E alla fine tutto crolla, i sogni svaniscono.
Forse era arrivata l’ora di svegliarsi.
V. Quale messaggio vorresti che arrivasse al pubblico?
C. Non c’è nessun messaggio. E’ una storia, semplice, leggera, impregnata di realtà e sogno. E’ una storia emotiva che cerca di dare emozioni. Questo è il suo scopo. Spero che ci riuscirà.
V. Come giudichi questa esperienza dal punto di vista artistico?
C. Artistico? Bè, l’arte non può essere giudicata. L’arte sta lì, in quel suo mondo iperuranico. Noi possiamo solo prenderne un po’ in prestito per poi lasciarla di nuovo andare. Alla fine è lei che giudica noi.
V. E da quello personale? Senti di dovere ringraziare qualcuno?
C. L’esperienza personale è indescrivibile. Ho avuto la fortuna di avere mezzi di cinema e persone di cinema. Ho diretto una troupe di circa 30 persone che erano pronte ad ascoltare le mie esigenze e a soddisfarle in qualsiasi modo. Si delinea tutto il film assieme: dal macchinista, che monta i binari dei carrelli per farti avere la tua inquadratura; al costumista (Roberto Conforti e Moris Verdiani), che cura il minimo particolare per la contestualizzazione del personaggio; alla scenografa (Valentina Fragasso), che imbusta l’ambientazione calandoti nel mondo che tu immagini; al direttore della fotografia (il mitico Robin M. J. Brown) che ti “disegna” l’immagine con le sue luci. Poi dirigere degli attori, che sono tali solo ed esclusivamente in funzione dell’arte, è una sensazione incredibile. Non si parla di tecnica recitativa, ma di personaggi, di vite, di situazioni, di sensazioni. E’ così che si plasma l’attore. Ed io ho avuto la fortuna di dirigere persone quali Nicola Pistoia, Cristina Lippolis Rambaldi e Daniela Mozzato.
Bellissimo.
Mi sento di ringraziare la mia produzione, l’Azteca Produzioni Cinematografiche, e in particolar modo Alessandra Carlesi e Giuseppe Milazzo Andreani, le cooproduzioni (Sound Production di Giuseppe Mafrè e AMG Italia) e tutti quanti hanno lavorato, partecipato, creduto in questo lavoro.
Mi sarebbe piaciuto girare in Sicilia, spero che per il prossimo lavoro sarà possibile, basta solo crederci…
V. Senti di dover dire a qualcuno "grazie x NON avere creduto in me... Se ti ascoltavo adesso sarei al Parco Robinson"... Oggi x te è più facile o più difficile operare ad Avola?
C. Non prendetela in modo così negativo il caso “Parco Robinson”. E’ un posto di ritrovo dove ragazzi si incontrano per parlare, scherzare, socializzare quindi. Se ci sono alcuni che si fanno gli spinelli, non è colpa loro, ma nostra, perché non gli diamo niente di cui e per cui “parlare”.
Non accuso nessuno: tutti in qualche in modo mi hanno appoggiato, con i plausi e con le critiche. Grazie ad entrambe le cose sono cresciuto.
Oggi, si, è difficile operare ad Avola, per un semplice motivo economico. Alla produzione non conviene scendere giù da noi. Io voglio ritornare a girare ad Avola, a Siracusa, nella mia Sicilia. Per questo corto abbiamo ricostruito la mia terra in Basilicata, ma è diverso il Sole, il colore, il sapore, il profumo.
Sono già in preparazione per il mio primo medio, che sarà in funzione di un lungometraggio, e sto lottando per venirlo a girare da noi. Vorrei far vivere a tutti gli avolesi le emozioni che ho provato io a “fare cinema”. E poi, parliamoci chiaro, si innescherebbe, anche se solo per poco, una percorso di investimento economico sul territorio. Basta solo che qualcuno si faccia avanti. Purtroppo è un business.
V. Cosa pensi che manca nella nostra città x i giovani che vogliono provarci?
C. Non manca niente. Forse manca solo il coraggio di tentare e di investire. Io per questo corto sono sotto di un bel po’ di migliaia di euro perché sono voluto entrare in produzione. Però alla fine il lavoro è venuto bene e penso, anzi spero, che questi sacrifici ritorneranno, anche con gli interessi.
V. Cosa ti senti di dire a quelli che hanno un sogno e ancora non si sono "buttati" x provarci?
C. Non state troppo a pensarci. Bisogna buttarsi. Dopo il grande salto, avrete tutto il tempo per affinare. E’ un salto, si, verso l’ignoto, ma è un sogno, per lo meno per me, e l’ho inseguito, lo sto inseguendo. A volte cado, mi faccio male, ma mi rialzo e continuo. Un sogno deve essere inseguito.
V. E a quelli che ci hanno provato e sono tentati di mollare?
C. Se sapessero quanti fiaschi ho fatto io non mollerebbero. Si sbaglia, anche più volte, ma alla fine “se ce l’hai, ce l’hai!”.
V. Ultima domanda. Da 1 a 10 quanto ti abbiamo rotto con queste domande?
C. 10, perché era difficile rispondere.
Grazie ragazzi, a presto!
DOMANDA DI VIALELIDO A TUTTI VOI: che ne dite di questa novità? Vale la pena fare qualche altra intervista?
18 commenti:
Si sarebbe un'ottima idea...Continuate così vialelido ke siete il miglior blog!!!!No come alcuni ke accettano solo commenti di sinistra............W la LIBERTA' DI ESPRESSIONE E DI PENSIERO!!!Capito avola blog?
ancora complimenti. Fatti valere!!! Tu sei uno che non fa chiacchere ma che dimostra i fatti. Fai del buon cinema e portalo giù da noi, che ne abbiamo bisogno
Troppo bello!
Sei un grande Cristian!!!!!!!!!!
Hai ragione Salvo.A.Che schifo! Accettano solo commenti di sinistra.Informazione manipolata... Complimenti Cristian, 6 tutti noi...
A me pare che su Avola blog si dice la verità, solo che ormai Berlusconi ci ha condizionato tutti, e tutto quello che non ci piace sentire è di sinistra. Ma non vi preoccupate, continuate a votare centro-destra, tanto prima o poi arriveremo con il culo per terra. Viva Berlusconi e viva l'illegalità in tutti i settori
A U G U R I
Scusa Cristian, nella foga di rispondere a Giuseppe ho dimenticato di farti i complimenti, ti conosco mariginalmente, ma sono contento che un giovane Avolese emerga in mezzo a tanto squallore e a tanti cervelli giovani chiusi e Berlusconalizzati.
sono con salvo a. pure a me è capitatoche avola blog ha rifiutato dei commenti che non erano certamente di sinistra
Tante volte ho scritto su Avolablog ma, quando scrivevo che, Paolo Caruso,Lauretta Rinauro e, tante persone di sinistra estrema,politicamente erano degli incapaci;non li pubblicavano.PERCHè?Queste sono offese o, diffamazione?Là non c'è Democrazia.
Ragazzi vi chiediamo gentilmente di dare un taglio a queste polemiche.
Se è vero che Vialelido blog vi piace per la sua libertà allora vi chiediamo di farne buon uso.
Grazie per la comprensione e buon proseguimento su Vialelido blog.
ma non si dovrebbe parlare del regista Cristian Patanè?
Complimenti Cristian!Sei un modello di giovane.Condivido il commento di Salvo . A.
Ovviamente complimenti a Cristian x qll ke sta facendo!!!
Vedo ke allora nn sn l'unico a pensare certe cose...Avevo scritto un commento contro delle false dichiarazioni di Andolina in base al fatto ke l'indice di Freedom House declassava l'Italia allo status di democrazia elettorale cosa assolutamente nn vera,avevo messo anke un link x andare a vedere i valori dell'italia ma nessuno ha mai pubblicato ql commeno...Kissà xkè...
Salvo Andolina del PD!
Non so chi 6 ,però , vedo che siamo in sintonia. Parlo con te Salvo A. w la libertà!non ti stancare mai di apprezzarla.La storia racconta ,laddove ha regnato il comunismo, c'è stata la dittatura;fame e miseria.
Tanti complimenti a cristian.
6 il nostro orgoglio.
Non so chi 6 ,però , vedo che siamo in sintonia. Parlo con te Salvo A. w la libertà!non ti stancare mai di apprezzarla.La storia racconta ,laddove ha regnato il comunismo, c'è stata la dittatura;fame e miseria.
Tanti complimenti a cristian.
6 il nostro orgoglio.
Caro Giuseppe non mi stancherò mai di seguire valori fondamentali nella nostra vita!Il comunismo porta alla miseria e alla mancanza di tutti i diritti fondamentali!!W la DEMOCRAZIA...W la LIBERTA'!!!
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