venerdì 17 luglio 2009

Fancazzisti convinti


Una notizia di questi giorni che forse meritava più attenzione riguarda i risultati di uno studio dell'Università La Sapienza di Roma sugli adolescenti e i giovani italiani che non studiano e non lavorano. In una sola parola molto tecnica e oxfordiana: i fancazzisti.

Tornando seri, lo studio distingue tra gli Inattivi, cioè quelli che non studiano e non lavorano in genere, e gli Inattivi convinti, cioè i fancazzisti propriamente detti.

Si tratta di 750.000 giovani in Italia di età compresa tra i 15 e i 35 anni che dichiarano di vivere consapevolmente in una condizione di inattività che non prevede nè lo studio nè il lavoro.

Mancanza di stimoli? Colpa degli adulti?

Diteci cosa ne pensate e soprattutto come vedete la realtà avolese. Non ci saranno fancazzisti convinti anche qua?

12 commenti:

un padre stanco ha detto...

L'80% dei giovani è tutta così.. lavoro niente, studio non ne parliamo, soddi soddi soddi.. sulu chistu.. a bell'avita.

sceriffo ha detto...

si è proprio vero, poi c'e anche quella categoria di fancazzisti che dicono di fare gli imprenditori, dirigenti d'azienda, avvocati, ma in realtà sono più fancazzisti degli altri..

Salvo A. ha detto...

Tutto dipende dall'educazione ke è stata data dai genitori, io sn uno studente quasi alla laurea ke nel frattempo lavoro x avere una mia indipendenza economica e pesare il meno possibile nei confronti della mia famiglia, e poi è una questione di principio io a 22 anni ke ancora cerco i soldi ai miei x uscire????Ma siamo pazzi...
Ormai tutti i giovani hanno preso posto al Parco Robinson e a Pantanello e di lavoro nn ne vogliono sentire anzi ki lavora viene preso x scemo...Io sarò pure scemo ma vedremo a 30 anni qll ke sarò io e qll ke saranno qst FANCAZZISTI!!!

Corrado Santuccio ha detto...

I fancazzisti per scelta non meritano attenzione: poveri loro e poveri i loro genitori che li mantengono.
Un pensiero invece lo meritano i fancazzisti che in realtà non lo sono. Mi riferisco ai giovani capaci e preparati che magari non sono figli di o che si vedono sopravanzare da qualche "sceccu" a cui l'onorevole ha dato una bella pedata che gli ha permesso di volare. E fu così che anche gli asini volarono.
Se non accettiamo la meritocrazia sia quando ci conviene sia quando ci perdiamo il destino di noi comuni mortali è quello di vedere gli asini volare.

Anonimo ha detto...

Corrado..mai pensato che magari gli scecchi sono quelli non raccomandati ed i meritevoli ricevono anche quella piccola spintarella? Non per forza chi merita ce la fa con le sue sole forze..in questa giungla odierna nessuno ha il lavoro sicuro, neanche gli Einstein..A me sembrano i discorsi di chi è scecco ed è rimasto in mezzo ad una strada sprendendosela con raccomandati immaginari..( non è diretto a te..dico il discorso che fai).

Zu Turi ha detto...
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Anonimo ha detto...
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Zu Turi ha detto...
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Anonimo ha detto...
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Rosso Malpelo ha detto...

Trent' anni, fa la maggior parte di coloro che lavoravano le nostre campagne, parlando dei figli diceva: "mio figlio si sta diplomando e per nessuna ragione al mondo dovrà andare a lavorare in campagna. Deve avere un bel posto dietro a una scrivania!!!!!!".
Dilagava così la disoccupazione avolese.
Adesso, ai figli di questi diplomati-disoccupati, i papà (e sopratutto i nonni) non sanno che cosa dire in materia di lavoro, primo perchè il lavoro in campagna non esiste più e secondo perchè in campagna, a parte una spassionata gita fuori porta, non saprebbero cosa andre a fare.
Ed è così che si è propagato a macchia d'olio il FANCAZZISMO.
La colpa di chi?????
Bohhhhhh!!!!!!!! Di colpa non saprei proprio parlare; quello che si notano sono, purtroppo, i risultati.
Buona Domenica.

Dario ha detto...
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