
Sintesi di un articolo di Benedetta Perilli per il sito repubblica.it
Da questa mattina nelle scuole laiche secondarie di Manchester è stato avviato un progetto di educazione sessuale che prevede la distribuzione gratuita di preservativi agli studenti dai 13 anni in su. Nel Regno Unito le scuole secondarie sono frequentate da ragazzi tra gli 11 e i 16 anni.
Il progetto, che è stato approvato nella fase iniziale dai genitori degli studenti, ha aperto un dibattito molto acceso sul tema dei giovani e della sessualità. Nonostante l'approvazione da parte dei genitori, la scelta finale sull'accettazione dei preservativi e delle informazioni rimane a discrezione degli studenti.
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Dura la risposta da parte dei conservatori: il comune incentiverebbe attraverso la distribuzione di preservativi le attività sessuali tra i minori. Ma il progetto è nato in seguito alla diffusione di alcuni dati allarmanti sulle gravidanze giovanili a Manchester e oggi la città ha una media di baby mamme del 50% più alta rispetto al resto del Regno Unito. Come a dire che ogni anno nella città circa 560 ragazze sotto i diciotto anni rimangono incinte. Alti sono anche i dati che riguardano gli aborti: il 28% nel 1998 e il 39% nel 2006.
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Nel panorama europeo l'introduzione, assistita o automatica, di profilattici nelle scuole secondarie e superiori è al centro di uno scontro molto acceso. Gli istituti che hanno scelto di distribuire gratuitamente profilattici agli studenti sono laiche e private in Spagna, Francia, Germania, Norvegia, Svezia. In Italia nel 2001 il liceo francese di Roma Chateaubriand, in seguito ad una protesta degli studenti, è stato tra i primi a montare due macchine distributrici di preservativi. Grande assente la nostra scuola pubblica.
2 commenti:
Strano che un argomento così di attualità in cui si potrebbe accendere un bel dibattito venga tralasciato da noi giovani.
Sarà forse per la mentalità (diciamoci la verità) un po' bigotta da paesino montano che ci tiriamo dietro nonostante i nostri 35000 abitanti, e macari sa ni sintemu moderni a fini a fini semu tutti "ro rui"*!
A proposito mi piacerebbe passare la palla alla prof.
Maria Grazia si parla tanto di contraccezione e ne parlano tanto (per me troppo) anche gli esponenti dell'alto clero; mi piacerebbe che lei esprimesse un parere a riguardo da tre punti di vista: l'esponente di un partito politico cristiano, la donna emancipata e la madre di due figlie (dal mio punto di vista se fossero figli maschi non farebbe differenza a riguardo, ma c'è chi la pensa diversamente, lei?).
Naturalmente non pretendo che lei risponda da tutti i punti di vista perchè si potrebbe andare anche nella sfera privata, e in quel caso, se non se la sentisse, la capisco a pieno. Spero però, da persona intelligente com'è, che riesca a dare alla community un suo parere esauriente.
La sessualità è un aspetto importante della vita di noi giovani e dal mio punto di vista un dialogo generazionale in famiglia (qui consideriamo la famiglia Viale Lido :D) è fondamentale.
Con affetto e stima
Salvatore Vaccarella
P.S. *Siri "ro rui" si può tradurre con "nato nel 1902"; metaforicamente, ANTICO! :D
Carissimo Salvo, ho già scritto un messaggio dopo che fu postata la lettera di una certa Angela, sieropositiva che affronta proprio questo problema e devo dire la verità sono rimasta sorpresa del fatto che nessuno ha scritto niente.
La verità l'hai già deta tu, quando affermi che, purtroppo, certi argomenti sono tabù all'interno delle nostre famiglie, o forse è più corretto dire che la famiglia fa finta, chiude gli occhi per non vedere e per non sentire. Proprio l'altro ieri ho partecipato all'incontro organizzato dall'AFI, "I genitori fanno rete" e ho avuto modo di esprimere il mio pensiero sui comportamenti sessuali dei nostri adolescenti. E' sconcertante sentire che ad Avola ci sono ragazzine di 12 anni che hanno già avuto il loro primo rapporto sessuale non con il loro ragazzo eventualmente, ma occasionale, ciò col primo incontrato. Oppure ci sono ragazzine che si dilettano a fare sesso con il boy incontrato in discoteca o...
La nostra società è davvero in pericolo. Il rischio di contrarre il virus HIV sembrava scongiurato e, invece torna prepotente più che mai per la scarsa informazione ai giovani. La scuola se ne lava le mani perchè i dirigenti e i docenti non sono spesso all'altezza, i genitori non si sognano minimamente di affrontare l'argomento, pur sapendo che durante l'adolescenza i ragazzi fanno tuti le loro prime esperienze sessuali a vario livello.
Io personalmente parlo con le mie figlie anche di questo tema, perchè ritengo che non sono extraterrestri, ma vivono gli stessi problemi di tanti giovani. Certo ci sono limiti anche tra me e le mie figlie nel senso che c'è una sfera che appartiene alla propria intimità che non sarebbe giusto violentare per il gusto di indagare o peggio giudicare.
Con affetto
Prof. Maria Grazia Caruso
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