
L'acceso dibattito riguardante la cocaina e la droga che si è sviluppato in questi giorni su Vialelido blog ci ha convinti a lanciare un sondaggio tra tutti i nostri visitatori.
Qui a destra trovate la domanda e le 4 possibili risposte.
Come sempre potete utilizzare lo spazio dei commenti a questo post per motivare il vostro voto o esprimere le vostre opinioni sull'argomento.
Vi preghiamo di evitare di considerare chi è contro la legalizzazione un moralista e chi invece è a favore un poco di buono.
Se c'è una cosa su cui siamo tutti d'accordo è che la droga fa male. Sta adesso a ognuno di voi esprimere il proprio voto e magari dire come si potrebbe affrontare questo problema che affligge tantissimi giovani anche nella nostra città.
38 commenti:
Aggiungo una cosa che ho notato nell'articolo. C'e' scritto: "Se c'è una cosa su cui siamo tutti d'accordo è che la droga fa male."
Dato che ci sono tanti consumatori di droga, quale delle seguenti affermazioni e' vera?
1. non tutti sono d'accordo che la droga fa male
2. sono tutti d'accordo che la droga fa male, ma i consumatori di droga sono masochisti, a cui piace farsi del male consapevolmente :)
3. i consumatori di droga preferiscono intossicarsi piuttosto annoiarsi
Hmmmmm. Penso che indipendentemente da quale delle affermazioni sia vera, la dice lunga su un certo modo di vedere le cose.
E capire quale di queste affermazioni e' vera forse alla fine ci aiutera' a capire come combattere il fenomeno.
Tot ziens
Gaia
Manca una quarta affermazione possibilie:
4. sono tutti d'accordo che la droga fa male. Ma agli altri.
I danni a se stessi non sono percepiti come conseguenza della droga.
o maria (nel senso della madre di gesù)....ma dico gaia sei in olanda....fomenta l'adattamento di quel sistema anche in italia o almeno ad avola.
tot ziens anche a te (spero che sia una cosa carina)
La mia interpretazione del sistema olandese applicata ad Avola e' che dobbiamo cominciare ad imparare a tollerare cio' con cui non siamo d'accordo.
Tollerare, non vuol dire girare la testa da un'altra parte e fare finta di non sapere. E non vuol dire neache dichiarare di essere d'accordo ma poi essere infastidito ogni volta che veniamo in contatto con qualcosa che non condividiamo.
Tollerare vuol dire accettare che c'e' qualcuno che fa una cosa in modo diverso da "come si deve" e che questo e' un suo diritto. E che siamo pronti a lasciarglielo fare se non addirittura aiutare a farlo. In questo modo ci mettiamo insieme a lui "dalla stessa parte" intesa come la volonta' di cercare una soluzione insieme.
La convergenza si raggiunge facendo una serie di piccole concessioni reciproche accettabili. Tipo: io voglio fare un bar per fumare canna. Tu non lo vuoi, pero' lo accetti e mi chiedi di farlo in posto piu' riservato. E mi aiuti pure di farlo. Per poi chiedermi di occuparmi di contenere i disagi che ne possono derivare.... e cosi via...
Siamo una specie di nemici-amici che siamo in accordo nell'essere in disaccordo e ognuno di noi raggiunge in linee generali il suo scopo con sottili manovre di aggiustamento.
Cosi' perseguiamo ognuno il proprio obiettivo selezionando quello che *DAVVERO* e' importante. Nel caso preciso della droga, per esempio, il danno maggiore non e' che uno si fa una canna. Il danno e' il disagio che un bar pieno di accannati provoca nella zona e la criminalita' connessa. Essendo realistici non possiamo mai pensare di eliminare completamente un tipo di comportamento. Quindi dobbiamo pensare a come possiamo conviverci prima e poi a come contenerlo al quanto possibile.
Si basa tutto sulla negoziazione di ogni piccolo passo e quindi sul dialogo. Posizioni radicali del tipo "droga si" o "droga no" non aiutano il dialogo. Pensiamo a "droga si e no".
E ritorno al modello olandese dove la droga si puo vendere in piccole quantita' ma non si puo' acquistare per vendere. Direte: cosa?? e quelli che la vendono, da dove se la comprano??
Appunto!
Questo significa tollerare: la legge fa chiaro che non e' d'accordo con la vendita della droga, ma allo stesso tempo, finquando non provochi disagi esagerati, te lo fa tranquillamente fare perche' e' consapevole che lo faresti lo stesso se te lo vietasse e probabilmente con danni maggiori.
Il principio e' quello di accettare un danno minore per evitare un danno maggiore. Cosi' si leva il peso della criminalita' e si apre la strada per dialogare e raggiungere il vero compromesso.
Recentemente due comuni olandesi hanno deciso di chiudere i loro coffeeshop dal 1 febbraio 2009 per i disagi che i troppi turisti della droga causano in questi posti. E caso per caso, anche altri coffeeshop sono stati chiusi per svariati motivi (per esempio, perche' troppo vicini ad una scuola) il che' fa vedere lo statuto di attivita' tollerate entro stretti limiti e allo stesso tempo fa vedere che la soluzione non e' per niente definitiva, ma viene continuamente monitorata e aggiustata secondo le nuove problematiche.
Quindi io penso che si deve abbandonare l'idea di trovare una soluzione che va bene per tutto e per tutti e per sempre. Il problema non e' facile, quindi neanche la soluzione lo sara'.
Aggiungere a tutto questo il fatto che la criminalita' sostiene l'illegalita' della droga perche' cosi' i loro affari vanno a gonfie vele, e il problema si fa ancora piu' complesso.
Tot ziens
Gaia
Gaia mi permetto di complimentarmi con te. E' bello confrontarsi con persone civili che esprimono un concetto chiaro, convinto e senza provocazioni! E, malgrado la pensi non proprio al tuo stesso modo, il tuo discorso mi piace e mi fa anche riflettere.
Ciò premesso volevo prendere in causa altri due fenomeni negativi della nostra società per avere un margine di paragone.
ALCOOL: la loro vendita è sostanzialmente legale, in Italia non cercano mica la carta d'identità come in USA, chiunque può tranquillamente acquistare ovunque un'arma pericolosissima per se stessi e per gli altri. E' proibito guidare sotto l'effetto di alcoolici, si sono inaspriti controlli e pene, si è cercato di educare facendo esporre ai commercianti delle tabelle che dovrebbero insegnarci a bere meglio. Ma le nostre strade pullulano di morti e la cultura dell'analcolico non è trendy. Tanto poi... no ma chi sta ricennu? iu u tegnu bonu! Comunque chi non vuol bere non beve! Ma non si è mai riuscito a prendere una misura drastica, come evitare la vendita di alcolici; poi l'economia non gira!
PROSTITUZIONE: Illegale, controllata dalla criminalità provoca paesaggi orribili per passanti casuali e non, e naturalmente il dolore di tante ragazze. Chi vuole va per strada a prostitute, i rischi di ammalarsi in un rapporto li conosciamo e possiamo tranquillamente ovviare a ciò, tranne se si è stupidi proprio. Però fa schifo; fa schifo vedere queste povere ragazze oggetto della criminalità, e fa schifo vedere questo spettacolo in strada. C'è chi pensa di legalizzare ciò, come in altri stati europei, con le prostitute che pagano le tasse e svolgono il loro lavoro in posti sicuri e riservati. Tanto, chi cuole andaci ci va, o in strada o in casa.
E allura? (tanto per non abbandonare la vecchia e cara fimminina)
Allora la droga prende certi aspetti da entrambi i fenomeni. Dannosissima e pericolosissima come l'alcool, figuriamoci se la troveremmo in tutti gli autogrill prima della disco. Cosa succederebbe? Non compreremmo insieme alla vodka anche qualche cannoncino? Io no sicuro, ma poi sulla strada del ritorno a casa, qualche sballato di turno mi prenderebbe in pieno, come già succede adesso.
Criminale e mafiosa come la prostituzione, sfruttata da delinquenti senza scrupoli che hanno il controllo sulle meni dei giovani vendendo paradisi artificiali in cambio di un po' de soldi e tanto cervello. Legalizzando eviti l'arricchimento dei criminali, ma creeremmo il Monopolio di Stato della cannabis, un entroito troppo pericoloso in cui c'è in ballo la vita di molti giovani.
Soluzione?
Beh, come ha detto Gaia è davvero difficile. Sta tutto nella testa dei ragazzi, alla loro educazione. Se genitori passano loro il cinquantino facile, se gli si pubblicizzano le marlboro o il pampero, se non si ha un dialogo costruttivo con le famiglie, la scuola, le istituzioni, se non si viene educati per i veri valori e non per il male, penso che si comincia a fare dei passi avanti. Penso inoltre che tra legalizzazione e proibizionismo sarebbe la prima a peggiorare un po' le cose, ma la seconda non è certo la soluzione al problema. Ripeto, ci vuole EDUCAZIONE!
Ci sono tante cose per cui vale la pena vivere.
Ciao a tutti!
Citiamo Gaia da un commento preso dal post sulla cocaina:
"Non e' la rivoluzione che cambia il sistema politico, ma e' il popolo che cambia se stesso e poi fa la rivoluzione... "
Bella questa, la promuoviamo a pillola di saggezza in home page.
Gaia quand'è che torni a scrivere qualche post su Vialelido?
Sull'Olanda o su quello che ti va scrivici qualche articolo con il tuo stile alla Francesco Alberoni...
Grazie per i complimenti, pianist. E te li devo anche io perche il tuo discorso non e' da meno.
Hai detto una cosa molto importante: "la cultura dell'analcolico non è trendy". La parola "trendy" contiene piu' significato di quanto pare a prima vista. "Trendy" vuol dire: "di tendenza". O meglio, "in accordo con le ultime tendenze". E percio' e' carica di due sensi: 1. appartenere ad un gruppo e 2. essere all'avanguardia, fuori dalle regole stabilite, avanzato e in un certo senso "fare la differenza".
Tutti e due sono bisogni di ognuno di noi, che manifestiamo in una forma o l'altra.
Perche' l'analcolico non e' trendy? Secondo me, semplicemente perche l'alcolismo e' generalmente visto come una cosa da condannare. Cosa fa un bambino quando vuole attirare l'attenzione su di lui? Esattamente quello che i genitori gli hanno sempre vietato di fare e per cui lo hanno represso.
I due bisogni di cui parlavo prima, sono in conflitto uno con l'altro: da una parte si vuole appartenere a (e quindi conformarsi alle regole di) un gruppo, e dall'altra parte si vuole mettere in evidenza e attirare l'attenzione (mettendosi cosi alla periferia di qualsiasi gruppo, se non addirittura escludendosi). E' una bilancia molto fragile che puo' di colpo pendere da una parte o l'altra.
Io penso che il segreto dell'equilibrio sta in quello che hai detto alla fine, scoprire che: "Ci sono tante cose per cui vale la pena vivere". Qualcuno lo scopre da solo. Qualcun'altro ha bisogno di aiuto (e spesso purtroppo non lo sa, o non sa chiederlo).
In Olanda c'e il controllo di eta' alla vendita dell'alcool. Nessuno si illude che questo rende impossibile l'acquisto o l'uso dell'alcool da parte dei minorenni. Pero' serve come una dichiarazione di fermezza. Serve a dire: questa non e' una cosa con la quale scherzare. Insieme ad altre regole (come orari di apertura delle discoteche, distribuzione territoriale di queste) e misure (filtri di polizia sostenuti e multe extra salate, campagne pubblicitarie fatte su tutti i canali d'informazione, insieme anche all'abitudine di prendere mezzi pubblici o bicicletta) fanno si' che le tragedie siano contenute.
Gia si vede che la soluzione del problema e' sparsa su vari piani e livelli che sembrano non aver niente a che fare con il problema ma che concordono nel creare una cultura di un certo tipo. E' proprio per questo che non si possono applicare dei modelli sradicati e trapiantati senza capirli e adeguarli.
In Olanda sono legali l'alcol, droghe leggere e anche prostituzione. Eppure non si trovano ne' distributori automatici di canne, ne' prostitute per strada. Perche'? Perche' questo non e' accettabile. E molto piu' facile levare le prostitute dalla strada quando hanno un'altra alternativa. E molto piu' facile perseguire i protettori quando le prostitute possono esercitare da sole e per scelta e in ambienti controllati e puliti. Semplicemente perche' questo gli da' la dignita' di se' stesse che non trovano nell'illegalita'. E le persone con poca autostima sono prede facili per la criminalita'.
Si tratta di dividere il problema in pezzi e decidere quali sono accettabili e quali assolutamente no.
C'e' un famoso detto: "fatta la legge, trovato l'inganno". Questo dice molto su quanto lontana la legge si trova dalla realta'. Una legge che prescrive il contrario di quello che succede nella vita di tutti i giorni e' quasi sicuramente destinata a fallire.
Si vuole combattere il fenomeno della guida sotto effetto d'alcool tra i ragazzi? Perche non fare per esempio una lotteria con premi alti per chi viene fermato dalla polizia guidando una macchina senza aver assunto alcool, e portando a casa amici che hanno bevuto?? Troppo pazza l'idea? Se facciamo i conti dei costi degli incidenti, non penso.
Si vuole combattere la prostituzione dalle strade? Perche' non cominciare con circoscriverla a strade meno frequentate e vietarla nelle altre? Cosi' si offre un'alternativa e si raggiunge un primo obiettivo. Quando questo diventa stato di fatto, si puo procedere con altre misure.
E la gara alle idee e aperta. Piu' pazza l'idea, piu' possibilita' che riesca.
Gaia
Per lo staff,
Essere citata dopo Brecht sulla homepage e' un vero onore :) Spero di meritarlo :)
Purtroppo per poter di nuovo scrivere devo rifare la procedura perche ho perso l'account che usavo.
Doei!
Gaia
"Non e' la rivoluzione che cambia il sistema politico, ma e' il popolo che cambia se stesso e poi fa la rivoluzione... "
Non siamo poi così in disaccordo! :)
Alla fine io sono stato sempre per la libertà di scegliere, mai per proibire. Ma più che libertà vorrei usare la parola responsabilità, nel senso che si dovrebbe fare ciò che si vuole nella consapevolezza del rispetto proprio ma soprattutto altrui. La legalizzazione secondo me non è la soluzione al problema droga, ma è lo step finale, dopo che come dici tu si capisce qual è il vero motivo, si parla, si fanno campagne adeguate e si prendono provvedimenti a volte duri. Solo quando saremo maturi per scegliere con responsabilità (Avola lo è? Ne dubito) si potrà procedere a legalizzare la cannabis, e sarò il primo a firmare una petizione quel giorno.
Il vero problema però sta nella mancanza di valori nei giovani (nei più). La droga c'è sempre stata, chi non ricorda il periodo dei figli dei fiori, Woodstock, l'isola di Wight. I giovani si drogavano, forse più di adesso, ma avevano degli ideali di libertà, facevano tutto ciò per una giusta causa e si poteva parlare con loro di futuro e vita migliore, perchè effettivamente avevano molto poco rispetto a quello che abbiamo noi ora. Adesso noi che abbiamo il cinquantino facile in tasca e come valori abbiamo il "picchì mi flesciu tuttu", beh, ci vuole un lungo processo di educazione prima, è più difficile di quanto si pensi. Gli adulti che a loro tempo sono stati a Woodstock (e ci sono stati) dovrebbero darci una mano, ma a volte preferiscono tacere o per vergogna, o per la convinzione che il proprio figlio/a ... << Ma chi me figghiu? Nooooo iddu nun ni tocca ri sti cosi>>.
Solo in due passaggi permettimi di essere in disaccordo con te, Gaia (sempre civilmente ah, non ti sto attaccando, anzi :D).
"Il principio e' quello di accettare un danno minore per evitare un danno maggiore."
Secondo me la criminalità non va combattuta legalizzando la loro merce, ma bisogna (e qui mi rivolgo a Stato e Giustizia, ma ogni volta che dico Giustizia mi viene da ridere) lottare con tutte le forze per sradicare totalmente questo male con pene più severe per tutti (perchè al giorno d'oggi chi spaccia entra ed esce dal carcere senza disfare il letto) dimostrando anche ai giovani che la droga e il giro criminale sono un male. Sai secondo me si può correre il rischo anche di ottenere l'effetto cotrario, in quanto i giovani possono pure pensare ... "Talè u putemu fari, allura giustu è"; per questo dico che prima ci vuole la cultura della responsabilità.
"Perche' l'analcolico non e' trendy? Secondo me, semplicemente perche l'alcolismo e' generalmente visto come una cosa da condannare."
Io penso che la storia del vietato sia una scusa per giustificare la demenza e la stupidità del "branco", che hai citato come una delle possibili opzioni. Io sono più consono a quella. L'alcolico è trendy perchè è trendy, perchè è spacchiuso, è come un paio di scarpe alla moda che o vuoi o non vuoi, pubblicizzato e esaltato all'esasperazione da media, marche e la massa, ti piace e lo compri pure tu. Ma il fatto è che cu mparu ri scappi nun si mori, con l'alcool sì.
Avanti va, finii. E per dimostrare la mia stima verso Gaia e la mia apertura verso le idee altrui concludo anch'io con una parola olandese.
AZ Alkmaar
(Scusatemi, l'unica che conosco è il nome di una squadra di calcio)
Tot ziens
leggendo questa serie di bestialità mi viene voglia di estraniarmi...e perchè non con una bella brocca di vino rosso e na cannetta?
con serenità
Ho letto attentamente l'articolo, sto seguendo l'evolversi del sondaggio nel quale, non mi nascondo a dirlo, ho manifestato l'assoluta contrarietà a qualsiasi tipo di sostanza, chimica o naturale che sia (a meno che, aggiungo, non venga usata per motivi strattamente terapeutici),
e mi è venuta in mente un'altra opzione che forse a moltissimi sembrerà banale, se non obsoleta o adirittura anacronistica.
La quinta opzione è questa:
o Per quale benessere fisico o morale una persona dovrebbe somministrarsi droghe di qualsiasi tipo?
Premetto che per mia fortuna, almeno io la penso così, non ho mai sentito la necessità di fumare (a parte qualche sigaretta per "spacchiusanza di gioventù", Colombo o Bis, per chi ancora le ricorda) o di sniffare coca, di iniettarmi qualsiasi tipo di droga o di leccare francobolli "adulterati" oppure di ingerire gli ultimi ritrovati di allucinogeni sintetici.
Non sto nemmeno qui a condannare, me ne guarderei bene, chi per qualsiasi vicissitudine, o per sola curiosità (tipo le mie sigarette giovanili) si è trovato a "provare" per poi a rimanerne schiavo.
Dico solo che, in gioventù prima e col lavoro che mi ritrovo a fare poi ho assistito a tantissime di scene di persone che si sentivano "IN PARADISO" e alle quali ho chiesto, una volta passato l'effetto, "scusa, ma che gusto ci provi a drogarti quando poi l'effetto (almeno visivo) è quello di una persona che si contorce lamentandosi fino ad avere la bava in bocca, a non conoscere nessuno, a ridere o piangere come un neonato". Ovviamente la risposta era sempre la stessa: "Perchè non provi anche tu invece di fare il coniglio e criticare soltanto? Tu non puoi nemmeno immaginare quello che si vede in quei momenti"
Chiaramente mi sono tenuto l'appellativo del simpatico roditore.
Ma queste risposte mi venivano date in tempi non sospetti, vale a dire 25 anni fa, quando ancora si leggevano le prime pagine e si parlava ancora di stragi delle BR e non si sentiva parlare di stragi provocate da chi si metteva in macchina in condizioni assurde, come invece "si usa" adesso quando si sterminano decine di persone che attendono un autobus per andare a lavorare alle sei del lunedì mattina.
E allora torno, e concludo, con la fatidica domanda/questito:
voi tutti che vi ritenete legalizzatori, permissiviste e libertini, mi volte fare capire per quale motivo che porti a qualcosa di benefico una persona "deve provare almeno una volta".
Scusate la longevità, ma non riuscivo proprio a smettere. :-)))
Ragazzi state sviluppando un confronto spettacolare. Tesi, argomenti, opinioni, tantissima sostanza con il massimo rispetto per tutti.
Questo è quello che noi chiamiamo lo stile Vialelido blog.
Siamo fieri di voi.
Gaia quando vuoi registra un nuovo account gmail e ti riattiviamo l'autorizzazione.
E noi siamo sempre più grati alla redazione che ci mette a disposizione uno spazio simile.
Vi faccio i miei complimenti anche se non c'è nessuna ricorrenza particolare.
Questo blog rappresenta tutti i giorni la "Festa della Civiltà e del dialogo sano".
Andiamo avanti, insieme.
X l'anonimo del 11 novembre ore 10.02
Fai quello che ti pare. Basta ca dopo ti pigghi na' bicicletta e ti vai a cucchi...:)
Gaia
Mi associo ai complimenti fatti al livello della discussione e alla gentilezza della redazione. E' la prova che la diversita' di punti di vista non soffoca la discussione, ma la nutre. Rimaniamo aperti alle svolte che il discorso prendera'.
Voglio portarvi notizie di ultima ora dal paese che viene spesso nominato come modello.
Qualche giorno fa' la Seconda Camera del Parlamento Olandese ha votato il divieto di vendita di funghi allucinogeni dopo che una ragazzina di 17 anni si e' suicidata dopo aver assunto questi funghi. L'associazione dei commercianti della filiera ha protestato argomentando che i problemi legati ai funghi affliggono soppratutto i turisti stranieri ad Amsterdam e un miglior controllo sarebbe in grado di contenere i problemi. Inoltre, hanno espresso la paura che un tale divieto renderebbe superflui qualche centinaia di posti di lavoro e hanno annunciato la loro intenzione di rivolgersi alla giustizia. La legge e' comunque passata e diventera' attiva dal 1 dicembre.
Un'altra notizia, di oggi stesso dice che 36% degli olandesi vuole vietare i coffeeshop, mentre 34% li vuole rendere *completamente* legali. Vi somiglia a qualcosa questa divisione di opinioni?
Un gruppo di partiti politici ha proposto a tutta la classe politica di mettersi intorno al tavolo per sviluppare una nuova politica sulle droghe per il 2009.
Non so se c'e bisogno di sottolineare di piu' lo statuto molto fragile di attivita' tollerata che la vendita e il consumo di droghe ha. Alquanto legale, si trova all'estremo limite della legalita', nella zona molto grigia e torbida dei problemi ai quali non si riesce a dare risposte nette e senza equivoco. L'equilibrio in questi casi si trova bilanciandosi nella zona grigia fra il bianco e il nero.
Adesso mi ricollego un po' alla discussione in corso. Le differenze di opinioni espresse qui, come in altri mezzi, si concentrano da una parte sul definire il consumo di droga come positivo o negativo. Dall'altra parte, quando viene definito negativo ci si differenzia sulle strategie del combattimento. Se non fosse abbastanza chiaro fino adesso, lo voglio ripetere anche se fosse superfluo: non e' il consumo di droga che e' negativo! Come non e' negativo il consumo di patatine fritte. Negativi sono gli effetti che il consumo o l'abuso portano!
E qui possiamo cominciare gia' a fare una lista: disagi sociali, psicologici, fisici, igienici, culturali... tra gli effetti negativi ci viene spesso in mente il drogato che vomita davanti a casa nostra o le siringhe buttate in giro che ci fanno temere per la sicurezza dei nostri figli, il rumore che fanno le agglomerazioni di giovani esaltati dopo aver consumato droghe, il giro di criminalita' e le notizie sui giornali che ci fanno sentire insicuri e minacciati, tabu' culturali... e chi piu' ne ha, piu' ne metta. Quindi quelli che sono contro il consumo di droga, in fondo sono contro le immagini che nella loro mente sono associate con la droga.
Se pensiamo bene, molti di questi effetti sono causati anche da altre attivita' che niente hanno a che fare con la droga. Provate a fare un elenco degli effetti che associate al consumo di droga e che vi da fastidio. Poi, accanto ad oguno di questi effetti mettete altre attivita' che possono causare gli stessi effetti. Rifletteteci sopra. Vi disturba di piu' il drogato che vomita davanti a casa vostra, o l'ubriaco che fa la stessa cosa?
Purtroppo ho sentito molte opinioni che etichettano il consumo di droga come negativo e propongono soluzioni per combatterlo. Non ho ancora sentito opinioni che lo etichettano come positivo, con argomentazioni piu' profonde di "mi merito un cannone che mi fa sballare" :) Se c'e qualcuno che puo' portare il suo punto di vista da questo lato si faccia vivo. Pero' deve essere esperienza di prima o al massimo di seconda mano se si conosce bene il protagonista. Chi non ha visto l'altra faccia della moneta non puo' descriverla... puo' solo fare supposizioni. Che ne dite?
Gaia premetto che non condivido ma rispetto la tua opinione, e anche se non ti conosco dai tuoi modi di fare ti stimo tantissimo. Mi premeva farti una domanda surreale che non è che una serena provocazione.
Se un giorno avrai un figlio (non so se già ne hai) e lo trovi al buio della cicirata a farsi un cannone, che fai, fai finta di niente rispettando la libertà di ognuno e pensando che alla fine quelli dannosi "sono gli effetti che il consumo o l'abuso portano", gliene dici quattro oppure cerchi di parlare con lui per vedere che c'è che va o che non va?
E se (come suppongo) propendi per la terza opzione, alla domanda che gli porrai "ma perchè?" lui ti risponde "mi merito un cannone che mi fa sballare" oppure ti espone una qualsiasi tesi filosofica o rastafariana, tu, DA MADRE, come cerchi di educare tuo figlio rispetto alla droga?
Rispondi sinceramente però per favore. Grazie.
Con affetto e stima.
Salvo
rispondo io:
comincio a sgridarlo per non avermi avvertito poi....mi calmo un pochettino e gli chiedo se ha delle cartine così ne faccio una io e fumiamo assieme magari mentre vediamo una bella partita di calcio in televisione o un film al posto di una birra o assieme ad una birra
E' questa che io chiamavo "Educazione" :D Educare i figghi a farisi i canni! BENE! Un passo avanti!
meglio che educare i figli all'intolleranza e all'odio
Nessuno ha parlato di intolleranza nè di odio, solo di responsabilità... non mettermi in bocca parole che non ho detto per favore.. una curiosità... ma 6 sempre lo stesso anonimo di 3 post fa? :D hai lo stesso tono... come posso dire... acidello .. come disse lui... :D ciao buona giornata!
Carissimi amici,
ok è arrivato il momento di dire la mia.
Attenzione, non parlerò teorizzando o supponendo, ma parlerò sulla base di esperienze.
Dal 1988 con mio marito abbiamo scelto di stare vicini alla Comunità Incontro di don Pierino Gelmini e in tutti questi anni abbiamo conosciuto e condiviso le sofferenze e le gioie di tantissimi giovani avolesi e non, i quali ci hanno insegnato a non giudicare mai se non si conoscono prima le situazioni. Dal 1988 tante famiglie sono diventate anche le nostre, attraverso svariati momenti di condivisione, come il mettere a disposizione la propria casa, il proprio tempo, il proprio denaro per aiutare ragazzi che, dopo i primi anni di divertimento con la droga, si sono ritrovati con il culo per terra, a toccare non il fondo anche oltre e aspettavano qualcuno che gli tendeva la mano per rialzarsi.
Parlare e teorizzare sull'uso o sull'abuso di droga, senza essere stati vicini a giovani e meno giovani che c'erano dentro fino alla cima dei capelli, è, appunto, supporre,ipotizzare.
Per capire, invece, quale strada è politicamente e socialmente percorribile dovremmo confrontarci direttamente con chi, oggi completamente fuori dalla droga dopo anni di inferno, può dire quali sono le motivazioni che spingono i giovani a farne uso e abuso, quali gli effetti, quali le soluzioni per permettere al giovane di non andare alla ricerca di paradisi artificiali.
Mi ricordo un Capodanno di anni fa.
Eravamo tutti a tavola, c'erano tutti miei familiari. Suonano alla porta: un caro amico era in compagnia di un giovane che stava malissimo e che aveva raccolto sulla gradinata della chiesa di San Giovanni, etc... etc...
Da qui bisogna partire, è quello che penso.
Maria Grazia Caruso
è molto facile leggere nelle tue affermzioni quei sentimenti e quelle parole che dici di non aver scritto
"Per capire, invece, quale strada è politicamente e socialmente percorribile dovremmo confrontarci direttamente con chi, oggi completamente fuori dalla droga dopo anni di inferno, può dire quali sono le motivazioni che spingono i giovani a farne uso e abuso, quali gli effetti, quali le soluzioni per permettere al giovane di non andare alla ricerca di paradisi artificiali".
Salve prof. questa parte del suo interessante commento ci ha fatto venire un'idea: riuscirebbe a metterci in contatto con qualcuna di queste persone ritornate alla vita? Saremmo felicissimi di pubblicare un messaggio o una mail rivolta a tutti i giovani avolesi.
In alternativa c'è qualche lettera già pubblicata su libri o riviste che potremmo mettere qui sul blog?
Sappiamo di chiedere qualcosa di difficilmente fattibile ma speriamo nel suo aiuto per farcela.
Potrebbe essere utile per tutti noi.
Se non dovesse essere possibile la redazione di Vialelido blog la ringrazia ugualmente.
Sì, è possibilissimo! Trasferisco immediatamente il messaggio a qualche amico avolese e/o se volete vi faccio scrivere subito da uno dei ragazzi che è nella Comunità di Noto che sta facendo il percorso di recupero.
Resto sempre a vostra completa disposizione.
Con affetto
Maria Grazia Caruso
OK!
Attendiamo la mail che saremo felicissimi di pubblicare.
Grazie per la collaborazione.
Per eliminare qualsiasi possibile dubbio rispetto alla mia posizione sull'argomento, chiarisco: Non sono per l'uso della droga in nessuna forma, dalle piu' leggere alle piu' pesanti. Anzi, sono completamente contraria. Se potessi, le brucerei tutte. E questo non perche' portano disagi a chi le assume o a chi sta accanto. Ma perche' l'uso della droga e' una forma di evasione dalla realta'. E io non sono a favore di nessuna forma di evasione dalla realta'. Ed e' proprio cosi' che io definisco le droghe: le sostanze che alteranno la percezione della realta'. Per questo tendo a mettere in un'altra categoria il caffe', o le sigarette, e anche l'alcool consumato con misura. Tutto qui.
In ogni caso, non mi illudo in nessun modo che le droghe o i problemi ad esse connessi scompariranno mai. Da quando esiste la specie umana, le droghe l'hanno sempre accompagnata (e per rafforzare con chiarezza la mia opinione dico: purtroppo!).Quindi, qualunque siano i metodi che si useranno d'ora in poi, se l'obiettivo e' quello di eliminare l'uso di droga, sono quasi sicura che l'impresa fallira'!
Quel che resta e' solo provare di contenere gli effetti negativi (da definire ancora). In questo, la mia posizione tende a favorire le soluzioni basate sul dialogo e la garanzia della liberta' di scelta e della dignita' umana, che su forme di repressione. Quindi, neanche qui mi esprimo pro o contro la legalizzazione delle droghe. Mi esprimo soltanto a favore di tutte le iniziative che provano a conciliare gli opposti e ad evitare gli scontri e a stimolare la comprensione reciproca e la tolleranza. Tutto qui.
Spero che adesso sia chiaro come la penso.
Se trovassi mio figlio (o figlia) a farsi una canna vorrei prima di tutto trovarlo/a a farsi la canna in modo dignitoso e non sotto un ponte, in mezzo alla spazzatura per nascondersi dall'occhio critico della societa' che tutto giudica e niente capisce.
Poi, vorrei avere la forza di scegliere di reagire come mi dice la ragione e l'intelletto e non seguendo emozioni e istinti del primo momento. Non trovo tanto assurda l'idea qui ennunciata di farmi una canna insieme a lui/lei superando la mia istintiva repulsione.
Vorrei poter lasciare da parte il mio egoismo di genitore ferito e sfortunato per aver un/a figlio/a indegno/a che gli ha fatto perdere la faccia. In altre parole vorrei scegliere l'interesse del/la mio/a figlio/a sopra l'interesse della societa'. Perche' la prima cosa razionale da fare e' di stendere ponti sopra i quali puo' passare il dialogo. Giudicare, criticare, punire sono tutti nemici del dialogo e dell'accoglienza. Non sempre se ne puo' fare a meno, ma come dicevo prima, sono come gli antibiotici: fanno bene ma anche male. Se per stendere ponti mi devo fumare una canna, spero di avere la forza di farlo. Tutto qui. Il resto si deve vedere.
Carissimi,
ho inviato una lettera alla redazione di viale lido di Federico, un ragazzo che descrive, attraverso una bellissima metafora, come stava quando si drogava e come sta ora che è riuscito ad uscire dal tunnel.
Presto vi invierò un'intervista ad un avolese che, dopo anni di tormenti e di sofferenze, ora vive la sua vita e mi ha assicurato che non ha alcun problema a rendere noto il suo nome.
Sempre con affetto
Maria Grazia Caruso
Gaia lei ragiona in maniera molto liberale e per questo mi piace molto. Attenta però a rendere tutto relativo e a perdere di vista la differenza tra bene e male. A differenza sua io non mi sento di avanzare dubbi sul fatto che la droga fa male. Su questo punto i messaggi devono essere molto netti e non devono lasciare spazio ad equivoci.
azzurrino ma forse tu non hai letto ma questo secondo te che vuol dire ? "divieto di vendita di funghi allucinogeni dopo che una ragazzina di 17 anni si e' suicidata dopo aver assunto questi funghi"(preso da un commento di gaia). mi sembra che lo ha detto chiaramente che si muore anche per droghe leggere come i funghi allucinogeni...Perche' invece non dici tu come faresti ad arginare il problema?
Devo ammettere che non ho mai avuto la curiosita' di cercare la definizione della parola, ma adesso l'ho voluta cercare per sapere di cosa parlo. Wikipedia definisce il liberalismo cosi'.
A me le etichette non piacciono perche' riducono un concetto intero a poche parole rendendo facile dimenticare cosa c'e' dietro queste parole. Cosi' nel tempo o con il punto di vista l'interpretazione delle parole cambia e si arriva a parlare di cose diverse usando le stesse parole.
Pero' se la definizione del liberalismo si avvicina a quella che ho letto su Wikipedia, sicuramente il concetto mi piace e mi ci ritrovo.
La discussione sul bene e il male e una discussione di granlunga piu' ampia di quella sulle droghe. Riempiremmo l'intero blog senza aver nemmeno cominciato. Qualche parola la voglio pero' spendere andando cosi' un po' fuori argomento.
Cercando di partire sempre da un punto che possiamo condividere vorrei dire questo: nessun essere (umano) e' in possesso della verita' assoluta. Se vi trovate almeno in parte d'accordo, continuate a leggere. Se non siete per niente d'accordo, vi potete fermare qui a riflettere perche' siccuramente sul resto del discorso sarete in disaccordo.
Nel mio modo di vedere le cose il bene e il male non sono per niente relativi. Ma quello che e' relativo e' la nostra conoscenza del bene e del male. Le nostre idee provengono dalla nostra osservanza della realta'. Eventi, situazioni, emozioni, problemi, opinioni, ragionamento, credo etc. hanno tutti contribuito a formare le nostre idee e il nostro sistema di valori. Certe idee le quali mille anni fa' ci sembravano verita' assolute adesso non ci muovono piu'. Lo stesso liberalismo secondo Wikipedia ha cambiato l'idea radicata sulle monarchie assolutiste.
Noi cambiamo e con noi cambiano le nostre idee. Ogni volta pensiamo che le idee che abbiamo adesso sono le ultime, le piu' valide che non potranno mai cambiare. Solo per scoprirci dopo anni a pensare in modi completamente diversi. E questa e' una cosa normale, e' il modo in cui impariamo e cresciamo.
Rendendo assoluta una certa idea sul bene o il male questa idea diventa parte di noi stessi. Ci identifichiamo con essa fino al punto di non sapere piu' chi siamo noi e qual'e' l'idea. E questo porta alla radicalizzazione dei nostri atteggiamenti, perche' percepiamo chi attacca o non e' d'accordo con la nostra idea come essere contro noi stessi. Cosi' si mettono in moto emozioni profonde e forti che ci fanno diventare intolleranti a qualsiasi cosa che non concorda alla nostra idea.
Come esercizio, propongo ai lettori di pensare al loro proprio passato e cercare di trovare un episodio di anni fa quando hanno fatto quello che adesso chiamano una "stupidaggine". Provate a ricordarvi come la pensavate nel momento in cui l'avete fatto. Molto probabilmente in quel momento eravate convinti della sua validita' e credevate in quello che facevate.
Per riassumere, io non sono contro nessuna idea. Certe idee mi raggiungono certamente meglio di altre e ho le mie preferenze. Inoltre ho le mie idee che cerco costantemente di aggiornare. Sono sicuramente contro l'assolutizzazione di un'idea qualsiasi essa sia e sono sicuramente contro il radicalismo e l'intolleranza verso un'idea o verso una persona. Ovviamente, spero non ci sia bisogno di ripeterlo, sono sempre un essere umano e in quanto tale non agisco sempre secondo tutte le mie idee. Ci sono momenti nei quali trovo conflitti tra le mie idee e devo scegliere per l'una o l'altra. Ci sono altri momenti quando le mie emozioni prendono il sopravvento e mi impediscono di agire razionalmente. Ma questo fa parte del nostro essere umani e imprefetti.
Ciao Gaia, rieccoci :D
il discorso si fa sempre più lungo, normale e appassionante quando si incontrano differenti punti di vista. Io sono d'accordo di più su come la pensa azzurrino che sarebbe un bravo ragazzo sa nun forra po culuri! :D
Scherzi a parte volevo prendere di nuovo l'esempio madre-figlio. Sulla domanda che ti ho fatto in precedenza rispetto ma non condivido la tua idea. Io non sarei afflitto dall'"egoismo di genitore ferito e sfortunato per aver un/a figlio/a indegno/a che gli ha fatto perdere la faccia", ma dalla preoccupazione che me figghiu sta pigghiannu a mala strata!! Cercherei di fagli/le capire in tutti i modi che sta sbagliando e che per il suo bene è meglio che non lo faccia più; ma no picchì iu u/a ristruru, ma picchì è peggiu pi iddu/a. Se poi non lo capisce si vedrà, è un dovere da genitore tutelare il proprio figlio all'interno della società.
Volevo porti un'altra domanda alla luce del tuo concetto di conoscenza relativa di bene e male.
Se tu da grande avrai una figlia adolescente con cui avrai uno stupendo rapporto di confidenza e amicizia, e lei viene da te e ti dice...
"sai mamma ieri a mare per la prima volta in comitiva è venuto il ragazzo di Francesca e ha portato qualche canna. Mai avevamo fumato ste cose, l'hanno fatto tutti e siccome è pieciuto stasera ne porta qualche altra, tanto lui ce le ha facile. Io sinceramente non l'ho voluta fumare perchè volevo sapere prima come la pensassi tu, e gli altri mi hanno preso un po' in giro; posso fumarla stasera mamma?"
Esamina bene la situazione e cerca di rispondere più sinceramente possibile!
Con affetto
Salvo
P.S. All'anonimo di turno che risponderebbe "si gioia la puoi fumare e portamene due anche a me"... la conosciamo, è vecchia!
Ciao Salvo,
L'esempio che hai fatto sembra quasi tratto dalla realta'. La responsabilita' di dare consigli cosi' concreti su situazioni concrete e' troppo pesante per me. Non per caso mi limito a idee e concetti generali. La scelta dell'azione concreta in una situazione concreta e' influenzata da molti fattori. Una ricetta di azione e' quasi impossibile da dare. Ci sono cose che le parole non possono comunicare. Il tipo di relazione tra madre e figlia puo' prendere molte forme e sfumature. Per questo io non credo nel dare consigli concreti, ma piuttosto preferisco descrivere dei principi, linee guida, lasciare a ognuno la valutazione della situazione concreta e la decisione sull'azione da prendere, anche perche' la responsabilita' dell'azione appartiene all'autore di essa.
Comunque una risposta te la daro' su quello che farei in una situazione, cosi' sommariamente descritta, ripetendo che non e' da prendere alla lettera e forse neache come esempio. In piu' non pretendo che nella situazione reale agirei davvero cosi'.
Penso che inizierei per ringraziarla di avermelo detto prima e ringraziarla per aver cercato la mia opinione. Poi gli spiegherei come la vedo io, esattamente come ho spiegato qui e gli farei sapere anche qual'e' la mia paura. Cercherei anche di capire cos'e' che la spinge a provare e cercherei di farla riflettere sui veri motivi e su quello che vuole e come pensa di raggiungere quello che vuole e cosi' via. L'importante e' di non assumere attegiamenti disapprovvatori: "no, non si fa cosi'", "ma che sei pazza?", "fin quando sei sotto il mio tetto fai come dico io" e altre cose del genere. Questi atteggiamenti sono causati dalla *mia* paura di vederla scivolare su una strada che *io* reputo sbagliata. Inoltre sono atteggiamenti che rompono il dialogo. L'importante e' mantenere il dialogo. E se non c'e' la faccio a fermarla di farsi una canna una-due volte, la cosa piu' importante e' di mantenere il dialogo e fare la netta differenza tra la persona e i suoi fatti. La persona si deve amare anche se i suoi fatti si odiano. L'amore di madre verso la figlia non deve essere usato come moneta di scambio o pagamento per "fatti buoni". Perche la mancanza o anche la percepita mancanza di amore fa allontanare e peggiora la situazione. Con fiducia e amore si va lontano.
Non so se sono stata abbastanza chiara o concreta, pero' piu' di cosi' non penso di poter arrivare. Il resto e' anche destino, casualita', cose della vita o come si vogliano chiamare. C'e' del positivo in molte delle cose che sembrano negative.
Vorrei concludere qui questo argomento. Penso di aver detto tutto quello che posso dire. E' il momento di riflettere e ascoltare adesso. Ringrazio tutti per la pazienza con la quale hanno letto e per il tono generalmente molto civile in cui si sono svolte le discussioni. La redazione non ha niente da invidiare a redazioni piu' prestigiose e meritano un applauso.
Ti ringraziamo per i complimenti e li ricambiamo a te per la profondità dei pensieri e il rispetto per tutti con cui li esprimi. Continua a seguire Vialelido e torna a scrivere qualche tuo articolo quando vuoi.
Avete mai visto il film "Pane e tulipani"di Silvio Soldini?
No? E allora guardatelo...
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