
Articolo di Cenzina Salemi pubblicato su La Sicilia del 28 settembre
La «Giornata europea del dialogo interculturale» è approdata anche ad Avola. Negli scorsi giorni, infatti, nei locali del Centro Giovanile di viale Mattarella i liceali dell’istituto «Majorana», coordinati dalle docenti Gabriella Celotta e Francesca Parisi, hanno celebrato l’evento mettendo in scena performance musicali e teatrali. Inoltre, la manifestazione è stata arricchita da una mostra dell’artigianato e dei prodotti del mercato equo e solidale.
La Giornata, organizzata dai volontari di «Intercultura», ha coinvolto anche altre associazioni come «Acquanuvena» e «Baci di musica». In rappresentanza dell’intera amministrazione è intervenuto l’assessore all’ecologia Sebastiano Passarello che ha sottolineato l’aspetto educativo della manifestazione che promuove l’incontro fra culture diverse coerentemente con i processi di globalizzazione in atto.
L’evento, che lega Avola a diverse realtà europee, vuole ricordare che il 2008 è l’«Anno europeo del dialogo interculturale», che nasce anche dalla possibilità di poter effettuare dei veri e propri scambi culturali. «Intercultura», infatti, che ha promosso la manifestazione, è la prima organizzazione italiana di scambi internazionali di studenti ed ha un raggio d’azione che copre 60 paesi nel mondo. L’associazione offre ai giovani di età compresa fra i 15 e 18 anni di vivere un lungo periodo in una nuova famiglia all’estero e di studiare in una classe che parla un’altra lingua e che studia le materie in un’ottica diversa. D’altro canto anche le famiglie ospitanti hanno la possibilità di vivere un’esperienza che consente loro di educare i propri figli e se stessi a convivere con mentalità, stili di vita e culture diverse.
All’evento hanno anche partecipato famiglie di questo tipo, insieme ai ragazzi stranieri ospitati. «Intercultura» ha colto anche l’occasione per informare i giovani che il 10 di novembre scade la domanda per i posti messi a concorso con borse di studio Intercultura.
1 commento:
Sapere che ad Avola ci sono gruppi di giovani così sensibili a queste tematiche è una bella notizia che fa ben sperare. Ci libereremo dai nostri complessi avolesi solo quando ci apriremo veramente all'Europa e al resto del Mondo.
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