
Pubblichiamo la lettera aperta inviata da Gianluca Inturri alla nostra casella email
Al Sig. Sindaco del Comune di Avola
Al Sig. Sindaco del Comune di Noto
Al Presidente della Prov. Reg. di Siracusa
All’Associazione Culturale Acquanuvena
All’Enel SpA
LORO SEDI
Oggetto: Cessione due stabili della Centrale Idroelettrica del Cassibile.
Era il lontano 19 marzo del 2004 quando presso il Palazzo di Città di Avola si firmò l’accordo tra l’Enel, i Comuni di Avola e Noto e l’Associazione Culturale Ambientalista Acquanuvena con il quale la società Enel cedette due edifici utilizzati, fino a qualche decennio fa, a guardiania della centrale idroelettrica del Cassibile. L’accordo prevedeva che nell’edificio presso la “Prisa” doveva essere realizzato il “Centro di Educazione Ambientale Prisa”, mentre nell’edificio a valle, vicino alla centrale idroelettrica stessa, doveva essere realizzato il “Centro di Esperienza Tangi”. Inoltre, il progetto prevedeva la realizzazione di nuovi sentieri naturalistici, archeologici ed etno-antropologici all’interno della Riserva Naturale Orientata Cava Grande del Cassibile aggiungendosi e collegandosi a quelli già tracciati e cu rati dall’ente gestore della riserva. Sarebbe stato cura dell’Associazione Acquanuvena gestire ed organizzare le escursioni nei nuovi itinerari.
Fu una notizia questa che lasciava presagire una radicale svolta nelle sorti della riserva di Cava Grande; finalmente, dopo decenni di chiacchiere, si metteva in cantiere un Progetto che con la sua realizzazione avrebbe valorizzato a dovere un’oasi naturalistica di nazionale interesse dimenticata dalle istituzioni.
Con l’istituzione del Parco Nazionale degli Iblei la Riserva di Cava Grande diventa il fulcro turistico degli Iblei. Se negli ultimi anni sono stati 30-40.000 all’anno i visitatori della riserva, nei prossimi anni, con ogni probabilità, questi dati saranno quadruplicati. I turisti apprezzeranno senz’altro le meraviglie che Cava Grande offre, ma non potranno fare a meno di notare la gravissima mancanza di strutture e di servizi. In uno scenario del genere, come si stanno muovendo le istituzioni? Quali progetti i Comuni interessati e/o la prov. reg. di Siracusa di prefiggono di realizzare a breve termine? Quali iniziative stanno preparando le associazioni ambientaliste per spronare gli organi competenti a concretizzare i buoni propositi decantati in questi anni?
Le migliaia di turisti, gli avolesi, i netini, … attendiamo una risposta, ma soprattutto ci aspettiamo concretezze, realtà e operatività.
Gianluca Inturri
3 commenti:
Questa estate ho trascorso le vacanze a Castelsaraceno (in Basilicata) ed ho avuto modo di visitare tantissimi bei posti del Parco del Pollino... un altro mondo!!!
Bellissimi posti, senza dubbio. Ma i nostri posti non hanno niente da invidiare nè al Parco del Pollino nè a tantissimi altre aree protette blasonate. Io credo che differenza sta proprio nella mancanza di servizi a disposizione dei turisti.
Si caro Seby, la mia lettera vuole esprimere tra le righe proprio quello che tu dici nel tuo commento. Ho voluto prendere spunto da quell'accordo con l'ENEL (accordo tra l'altro che probabilmente è ormai caduto, visto che presupponeva la realizzazione dei due centri entro 3 anni dalla firma dell'accordo stesso) per lanciare una provocazione al mondo politico e alle associazioni ambientaliste affinchè una volta per tutte si passi dalle parole ai fatti concreti... ed i fatti ci dicono che, pur avendo aree naturalistiche meravigliose, c'è una tremenda carenza di servizi e di infrastrutture.
Qualcuno privatamente mi ha fatto la critica che il mio è stato un attacco all'Associazione Acquanuvena. La mia risposta è un categorico "no". Anzi, al contrario, io credo che i membri dell'associazione si siano impegnati molto per la realizzazione del progetto. Quella che è mancata, forse, è la voltà politica nel sostenere questo progetto. Chiudo questo discorso che mi premeva chiarire.
Concludo questo mio commento ribadendo le parole finali della lettera:
"Le migliaia di turisti, gli avolesi, i netini, … attendiamo una risposta, ma soprattutto ci aspettiamo - oserei dire, pretendiamo - concretezze, realtà e operatività.
Più andiamo avanti e più mi convinco che qua in Sicilia non volete che le cose si evolvano: da un lato perchè la classe politica non amministra per come deve amministrare (e chi mi vuol capire mi capisca) e dall'altro lato perchè voi siciliani glielo permettete.
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