lunedì 7 aprile 2008

In treno come sardine


Articolo di Gabriella Tiralongo pubblicato su La Sicilia del 6 Aprile

Sono stanchi ed arrabbiati gli studenti avolesi del Nautico di Siracusa, perché le loro lamentele continuano a rimanere inascoltate. Lo sono ancora di più i loro genitori perché Trenitalia continua imperterrita a fare orecchie da mercante nonostante il regolare pagamento dell’abbonamento, aumentato nell’arco di poco tempo, da 38 a 46 euro.

Ieri mattina un nutrito gruppo di ragazzi, accompagnati da una mamma perché minorenni, dopo l’ennesimo disservizio, si sono recati nella sede del commissariato ed hanno manifestato l’intenzione di sporgere denuncia contro Trenitalia. E’ ormai da diversi anni che la rete ferroviaria locale è afflitta da gravi carenze strutturali che quotidianamente si ripercuotono sui numerosi pendolari, fra cui gli studenti. Fra loro circa sessanta frequentano il Nautico e prendono quello delle sette e quarantadue, questo l’orario, per lo meno sulla carta, ma non è mai rispettato.

A causa del ritardo la prima ora scolastica passa sempre in cavalleria. Ma non è solo questo il disservizio, l’elenco è lungo. «La macchinetta che convalida i biglietti è rotta, ma nonostante le nostre lamentele non è stata riparata. Il primo giorno di decorrenza dell’abbonamento dovremmo obliterarlo, ma l’operazione è impossibile, per cui saliamo sul treno col rischio di subire una multa salata. Speriamo sempre che all’andata il controllore non passi e poi ci mettiamo in regola al ritorno» racconta uno di loro.

«Da una settimana ci mandano un solo vagone, stiamo come le sardine, non riusciamo neanche a salire sulla vettura» aggiunge un altro. «Altre volte abbiamo protestato e dopo qualche giorno ci hanno messo a disposizione un autobus. Anche tre giorni fa abbiamo protestato, ma questa volta non abbiamo ottenuto niente» prosegue un altro, con quegli occhi scuri che lasciano trapelare la rabbia di chi è dimenticato da tutti, compresi i politici che tanto si danno da fare in questi giorni per promettere grandi cose per una Sicilia che deve decollare. «L’abbonamento lo paghiamo perché non dobbiamo avere i servizi?» chiede uno di loro.

Intanto dal commissariato esce il dirigente, il dottore Teo Belviso, con lui il sostituto commissario Ubaldo Carbone. «Il problema c’è e i ragazzi vanno aiutati» commenta Belviso con tono paterno. Al momento si sono comportati civilmente e non hanno ottenuto niente. Ma in questa Italia che non funziona, è lecito chiedersi, bisogna mettere in campo solo ed esclusivamente azioni eclatanti per sollevare un problema? Quanto tempo ancora devono attendere questi giovani per essere ascoltati?

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono pendolare e vivo problemi simili a quelli di questi studenti. mi domando con quale barbaro coraggio si può parlare di ponte sullo stretto quando ancora ci mancano gli elementari collegamenti a livello provinciale. Mi sa tanto di presa per i f....lli.

Anonimo ha detto...

troppe volte si viaggia in quelle condizioni disumane. pensate siracusa bologna o milano.
in nessun'altra parte d'europa ho visto cose così.
il ponte?
ma se abbiamo un unico binario!!!
per questo ci vogliono 4 ore per arrivare a messina.

gioacchino

Anonimo ha detto...

Il ponte.. Ancora credono di incantarci con questo ponte che NON VOGLIAMO. Se lo devono mettere bene in testa. Abbiamo ancora le littorine di Mussolini ed è vergognoso per un Paese "europeo"..
Sistemate i trasporti interni prima di pensare al collegamento Sicilia-Calabria..e smettetela davvero. Siete ridicoli con questo ponte.. Cosa pensate di ottenere??

TA007108 ha detto...

Quelli che vogliono il ponte non hanno fatto mai certi viaggi.

Oppure vogliono illudere quelle persone cieche che non sono mai uscite dalle loro case.

A quel paese il ponte e chi lo vuole!!!