
L’85% dei giovani avolesi usa il casco.
A fornire questi dati è il sindaco Antonino Barbagallo il quale ha rilasciato in questi giorni un’intervista al Giornale di Sicilia. Secondo il sindaco l’intensificazione dei controlli da parte dei vigili urbani e la presenza delle forze dell’ordine al Viale Lido ha fatto crescere considerevolmente negli ultimi mesi il numero dei giovani che indossano il casco.
Il sindaco ha anche giudicato un successo l’essere riuscito a porre fine allo storico saliscendi di auto e moto nel fine settimana sottolineando come i ragazzi stanno iniziando ad apprezzare nuovi luoghi di ritrovo come il parco Robinson.
L’obiettivo dichiarato da Barbagallo è di far crescere ancora di più il numero dei motociclisti con il casco e per far ciò verranno intensificati nei prossimi giorni i controlli dei vigili urbani.
Certamente sarà un lavoro difficile e impegnativo visto che ogni anno nel periodo estivo il numero dei giovani che porta il casco cala bruscamente all’aumentare della temperatura.
A fornire questi dati è il sindaco Antonino Barbagallo il quale ha rilasciato in questi giorni un’intervista al Giornale di Sicilia. Secondo il sindaco l’intensificazione dei controlli da parte dei vigili urbani e la presenza delle forze dell’ordine al Viale Lido ha fatto crescere considerevolmente negli ultimi mesi il numero dei giovani che indossano il casco.
Il sindaco ha anche giudicato un successo l’essere riuscito a porre fine allo storico saliscendi di auto e moto nel fine settimana sottolineando come i ragazzi stanno iniziando ad apprezzare nuovi luoghi di ritrovo come il parco Robinson.
L’obiettivo dichiarato da Barbagallo è di far crescere ancora di più il numero dei motociclisti con il casco e per far ciò verranno intensificati nei prossimi giorni i controlli dei vigili urbani.
Certamente sarà un lavoro difficile e impegnativo visto che ogni anno nel periodo estivo il numero dei giovani che porta il casco cala bruscamente all’aumentare della temperatura.
6 commenti:
a mio parere il fine principale del sindaco dovrebbe essere per i giovani creare altri ulteriori spazi e ogni tanto riconoscerci qualkosa...invece che controllare,disporre controlli,sanzioni,e altre cose.
diamo un po di tregua à sto mondo cosi tartassato dei giovani !!!!
un saluto by avolainside blog
E’ una cosa giustissima, e guai se non fosse così, che il Signor Sindaco si preoccupi della salute dei suoi piccoli cittadini (ma per la verità anche parecchi individui più maturi vanno in giro senza casco). Pertanto ben venga la sollecitazione alle forze dell’ordine a incentivare i controlli e le eventuali repressioni in vista della calda stagione.
Tuttavia il primo cittadino dovrebbe anche occuparsi di quei dipendenti comunali (e sono davvero parecchi) che giornalmente disattendono a quello che è il loro compito istituzionale, con particolare riguardo all’orario di servizio.
Capisco che la pausa caffè è consentita dappertutto, ma un caffè o due nel corso delle sei ore dovrebbero essere più che sufficienti. Invece giornalmente si assiste a grupetti di impiegati che stazionano tranquillamente in piazza per tutta la mattinata, o a passeggiare davanti al Comune. Per non contare quelli che dalle otto alle nove non si trovano mai nei loro uffici e che, possibilmente sono tranquillamente a casa, seppur con il cartellino timbrato già da prima delle otto. Il tutto con la compiacenza dei responsabili degli uffici che, possibilmente, sono i primi a “beneficiare” di tali favoritismi.
La cosa che mi stupisce di piu', caro Renato, e che ancora oggi si parla di quantita' di orario di lavoro e non di qualita' e competenze. Ma tu pensi davvero che una persona che sta dietro una scrivania senza muoversi, per 6, 7 0 8 ore fa un lavoro maggiore e di qualita' rispetto ad un collega che ne fa 2, 3 0 4? La professionalita' di un impiegato si vede da ben altre cose e non da quante pause caffe' prende in un giorno. Le cose importanti per lavorare bene e sempre meglio, sono gli incentivi, le motivazioni e la formazione....questo devi chiedere al nostro Sindaco.Saluti.
Gaia
Vedo che sono stato tirato in ballo da Gaia, anche senza intervenire. Evidentemente ha confuso Riccardo con Renato, ma fa lo stesso.
Comunque, visto che ci sono, lascio anche io il mio modesto pensiero sulla questione.
Vorrei dare un colpo al cerchio e un colpo alla botte e dire che Gaia ha sì ragione quando parla di professionalità e di produttività, che ovviamente vanno "stimolati" con adeguati incentivi e stimoli (e non parlo solo di soldi), ma è anche vero che, come sostiene Riccardo, che se una persona è addetta ad un impiego pubblico e la sua funzione è quella di far sì che l'ente fornisca dei servizi adeguati alla collettività, il posto migliore per produrre non è certamente il bar, la piazza o, peggio ancora, la propria abitazione. Non fosse altro per il fatto che un tale comportamento potrebbe essere sanzionato addirittura dal codice penale, configurandosi, se non sbaglio, nel reato di truffa nei confronti, in questo caso, dell'Ente Comune di Avola.
Tornando al discorso del casco, sono d'accordissimo col Sindaco che ne consiglia l'utilizzo; tuttavia non mi sento di essere in sintonia con Barbagallo per quanto riguarda la percentuale. Secondo me non si va oltre il 50% di persone che ne fanno uso. Purtroppo occorre far risaltare che una buona fetta di coloro che "didtrattamente" girano senza casco è rappresentata da utenti adulti, per non dire in età matura. E dovrebbero essere proprio costoro a dare il buon esempio ai giovani centauri.
E allora se consideriamo che con i primi caldi la percentuale tenderà ancora a diminuire, sarebbe auspicabile un immediato e deciso giro di vite da parte delle forze preposte che diano una mano ai Vigili Urbani, i quali, per la verità sono sempre presenti nel territorio (anche se non hanno lo stesso mordente dei giorni "caldi").
Io sono il primo a dire che il casco dà fastidio, tuttavia vedendo i numerosi incidenti (l'ultimo sabato pomeriggio vicino al Novecento) in cui l'uso corretto del casco salva letteralmente la vita, non posso che essere d'accordo col Sindaco.
Saluti e buon casco.
Renato.
...ops, scusa per la confusione sui nomi, se non avessi letto il tuo commento nemmeno me ne sarei accorta.
Resto sempre comunque della mia opinione, nelle aziende serie e produttive si va avanti per progetti. I progetti hanno sempre una data d'inizio e una di scadenza, che assolutamente non deve essere oltrepassata. Hai a disposizione un tempo e sta a te gestirlo come piu lo ritieni opportuno, basta che il progetto sia concluso a quella data.(Puoi starci anche di notte a lavorarci su', al manager non interessa). E allora cosa e' piu importante che un progetto sia finito per tempo o che un impiegato sia sempre seduto dietro la sua scrivania? Pero' se parliamo di sportelli al pubblico allora questa e' un'altra cosa...
E voglio intervenire anche sull'uso del casco. Perche' invece non si fa una campagna di sensibilizzazione per cercare di diminuire l'uso dei motorini e delle macchine? Nelle societa' civili il progresso non e' rappresentato ne' dalle macchine, ne' dai motorini, anzi e' solo una forma di inquinamento.
Gaia
Gaia, a volte mi viene la rabbia a pensare che tanti anni fa, quando ero in Piemonte a fare il soldato, vedevo le massaie che si muovevano da un paese all'altro e che percorrevano decine di chilometri in bicicletta affrntando i numerosi saliscendi che vi sono tra quelle valli. Se solo riuscissimo a cacciarci in testa che sono pochi i paesi, come la nostra Avola, totalmente pianeggianti e che invitano all'uso della bicicletta o a piacevolissimi spostamenti a piedi............
Saluti, Renato (nessun problema per la "confusione")
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